12 Mesi Fuori dal Mondo Aziendale: Cosa Ho Imparato e Come Ti Può Aiutare
lo so, sono sparita per alcune settimane.
Ma non perché ho mollato.
Anzi.
Mi sono focalizzata su due priorità.
Una te la rivelerò nelle prossime settimane e riguarda Be Executive. Chi sta facendo i miei programmi sa già di cosa si tratta 😉.
La seconda è più personale: ho voluto fare il punto sul mio primo anno lontano dal mondo aziendale.
E soprattutto, riflettere.
Quali errori ho commesso e come evitarli?
Cosa ha funzionato?
Cosa rifarei?
Se stai pensando di crearti un piano B e smettere di essere solo “un dipendente”, sappi questo: il primo anno fuori dalla sicurezza aziendale può essere una frustrazione totale.
Ma è anche l’anno più folle, entusiasmante e trasformativo che tu possa vivere in tutta la tua carriera.
Ecco cosa mi ha insegnato.
Dalla scrivania al vuoto
Quando lavori come dipendente hai una scrivania, uno stipendio, un piano di carriera.
Quando lavori in proprio hai un foglio bianco.
Nessuno ti cerca. Nessuno ti paga se non porti risultati.
La vera sfida non è lavorare.
È non mollare quando non vedi risultati.
Ti sentirai stupido. Più volte di quanto immagini.
Nel sistema aziendale sapevi come muoverti. Ruoli chiari, obiettivi misurabili, riconoscimenti puntuali.
Fuori, ti senti perso.
Ti chiedi se hai fatto bene. Se sei davvero capace. Se ce la farai.
Non è depressione. È il costo emotivo della crescita.
La differenza la fa chi continua anche quando nessuno guarda, nessuno applaude, nessuno ti premia.
Versione 1.0 = sarà sbagliata
A scuola e nel mondo del lavoro, la perfezione ti ha premiato.
Fuori, ti blocca.
Siti rifatti. Offerte cambiate. Value Proposition riscritte.
Lo rifarai 10 volte. E va bene così.
Perché qui non vince chi fa tutto perfetto. Vince chi resta in movimento.
Il tuo network = il tuo capitale iniziale
Se hai lavorato bene, quel capitale umano di fiducia ti segue.
E diventa il primo cliente, il primo alleato, il primo sponsor.
Se non hai lasciato nulla di valore dietro di te… buona fortuna.
Se non vendi, sei invisibile
Il brand dell’azienda ti copriva le spalle.
Fuori sei nudo. Nessuno.
Il mercato non ti conosce. Non si fida.
E non ha tempo.
Se non impari a vendere, non sopravvivi.
Autenticità vs approvazione
Puoi continuare a inseguire i like. Condividere i contenuti creati dagli altri.
Oppure puoi iniziare a parlare davvero con la tua voce, anche se all’inizio ti ascoltano in pochi.
Il primo ti dà soddisfazione temporanea.
Il secondo costruisce un brand che dura e un’autenticità di cui non ti pentirai mai.
I soldi non fanno la felicità, ma la lucidità sì
Se non hai almeno due anni di risparmi, non sei pronto per lasciare il tuo posto fisso.
I risparmi non servono per startene fermo, ma per restare lucido quando lo stipendio sparisce.
Perchè senza lucidità, prendi decisioni di panico.
Ma attenzione:
Troppi soldi → ti siedi.
Troppo pochi → ti agiti.
La chiave?
Essere abbastanza scomodo da restare sul pezzo.
E abbastanza tranquillo da restare lucido.
Il mercato non premia il tuo potenziale. Premia il tuo valore.
Nel mondo corporate ti abitui a ricevere: feedback, attenzione, perks, opportunità.
Fuori non c’è nessuno.
Niente piani. Niente bonus. Niente pacche sulla spalla.
Solo tu, il mercato e quello che sai fare.
Non importa il tuo titolo, il tuo CV o quanto ti impegni.
Interessa solo quanto valore riesci a creare.
Il resto è rumore
Libertà? Solo per chi se la sa gestire
Lavorare da Venezia, Parigi, Milano o New York non èdolce vita.
È svegliarti presto, fare ciò che va fatto, anche se sei a due passi da piazza San Marco.
Senza una struttura mentale e operativa, la libertà ti mangia.
Non è per tutti. Ma se la domini, non torni più indietro.
Se stai pensando di fare il salto anche tu, inizia a costruire oggi quello che ti servirà domani: risparmi, competenze, relazioni.
La libertà non si improvvisa. Si prepara.
Alla prossima,
Silvia